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From Andrea Meneghesso
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Questo progetto di ricerca riguarda l’impiego di microalghe nel settore dell’acquacoltura per creare mangimi per pesci in grado di superare i forti limiti di quelli usati attualmente. La farina e l’olio di pesce, da sempre utilizzati negli allevamenti ittici per il loro alto contenuto di proteine e omega-3 LC-PUFA, derivano da pesci pescati e non di allevamento, una risorsa quindi finita. Questo ha portato ad un aumento significativo del loro prezzo sottolineando l’esigenza di trovare delle alternative più sostenibili. La ricerca di fonti di sostanze nutritive alternative è stata fin’ora diretta verso l’utilizzo di farine e oli derivanti da piante terrestri (soia, pisello, colza, palma) diventate oggi una realtà quasi forzata. Se da una parte queste alternative vegetali hanno rilanciato il settore dell’acquacoltura dall’altra hanno portato ad una generale diminuzione dei valori nutrizionali delle carni di pesce, soggette ad un drastico impoverimento in omega-3 LC-PUFA. In questo scenario le microalghe sono un candidato molto promettente per la produzione di mangimi in grado di sostituire e risolvere molte delle limitazioni discusse. La coltivazione delle microalghe infatti consente di creare un prodotto ricco in omega-3 LC-PUFA tramite un sistema di produzione completamente sostenibile. L’applicazione delle microalghe nell’acquacoltura è ai suoi esordi ma ha trovato già delle conferme importanti in certe realtà aziendali europee. Lo scopo del progetto è stato quello di approfondire questo ambito di ricerca tramite un asse Università-Impresa finalizzata allo sviluppo di un mangime microalgale in grado di inserire l’azienda partner, già attiva solidamente nel settore della nutraceutica, nel vivo mercato dell’acquacoltura.