Il corto ha l’intento di esprimere il senso di attaccamento al nostro mare del cuore, Chioggia,
attraverso la narrazione delle leggende che la abitano e dei suoi luoghi più caratteristici.
Il libro regalato dal nonno diventa infatti il filo rosso che conduce l’intera avventura alla scoperta
della cittadina e ne che collega i siti più peculiari, dalla colonna di Vigo a Sottomarina.
Il libro, inoltre, accompagna anche le nostre scelte di regia, in quanto è il medium che consente la
transizione da una scena all’altra del corto. L’Isola dell’Unione ci permette infine di esplicitare il
passaggio tra le due località di Chioggia e Sottomarina, sottolineando così il rapporto simbiotico
tra mare e città che esse vivono, simboleggiato dalle due statue dell’ortolano e del pescatore
situate ai capi di questa pittoresca lingua di terra.
Il corto termina quindi focalizzandosi sulla dimensione del mare, partendo dalla spiaggia di
Sottomarina per poi spostarsi verso la zona del porto. Nella conclusione viene infine veicolato,
tramite una poesia di un autore locale, un messaggio importante: non dimenticare o tenere solo
per sé le ricchezze di questo splendido territorio, ma continuare a tramandarle, di generazione in
generazione, di onda in onda.
[Fie Ciosote]